Recensione ~ “Perfect” di Alison G. Bailey

Be’, questa recensione è stata dura. Ho finito questo libro da poco più di una settimana e l’ho rimandata finora perché ancora non ho ben chiaro quanto e cosa mi sia piaciuto, ma quello che non mi è andato giù è più che evidente. Ci tenevo a postarla prima del fine settimana, quindi eccola qua. Buon week-end, amici ❤ e buona Pasqua!


PerfectPerfect. La perfezione di un attimo
di Alison G. Bailey


TITOLO ORIGINALE: Present perfect
EDITORE: De Agostini
TRADUTTRICE: Federica Ressi
ANNO: 2016
PAGINE: 416
La serie Perfect è così composta:
#1 Perfect. La perfezione di un attimo (Present perfect) | #2 Past imperfect | #3 Presently perfect


Può la vera felicità durare più di un attimo? È quello che si domanda Amanda, diciotto anni e una vita di insicurezze, quando decide di rifiutare con ostinazione l’amore di Noah. Noah che è il suo migliore amico, la sua anima gemella, il suo cavaliere dall’armatura scintillante. Amanda sa che Noah potrebbe renderla felice, immensamente felice, ma sa anche che tanta felicità potrebbe non durare. E perdere Noah le spezzerebbe il cuore. Ecco perché preferisce rinunciare a lui, e all’illusione di un momento, piuttosto che vivere con il rimpianto di averlo perso per sempre. Per molto tempo Amanda e Noah si rincorrono, soffocando la passione che li divora, gettandosi a capofitto in storie sbagliate e avventure di una notte. Ma quando un tragico evento sconvolge la vita di Amanda, le cose cambiano. Costretta a lottare con tutte le proprie forze per ricominciare, la ragazza capisce che al mondo non esiste dono più prezioso di ogni singolo istante in cui possiamo respirare, correre, ridere e… amare. E si rende conto di non avere più nemmeno un secondo da sprecare. Perché, a volte, un solo attimo di felicità vale più di una vita intera.



· Recensione ·

«Non posso starti vicino adesso. È troppo doloroso, perché ti amo. Sono totalmente e disperatamente innamorato di te, Tweet.»
Digli quanto lo ami, Amanda. Smettila di fare l’idiota e diglielo. Subito.
«Non c’è stato giorno nella mia vita in cui non ti abbia amata. Vorrei soltanto che mi permettessi di amarti» aggiunse. Mi accarezzò delicatamente il viso. Posando la fronte sulla mia, sussurrò: «Sarai sempre la persona più importante della mia vita. Per te ci sarò sempre, qualunque cosa succeda. Non ho un passato senza di te e non riesco a immaginare un futuro che non includa anche te. Ho solo bisogno di un po’ di tempo per capire come posso averti nella mia vita senza che tu sia la mia vita.»

Certe volte troppo è davvero troppo. Voglio cominciare così a parlare di questo romanzo, perché è quello che ho pensato per qualcosa come tre quarti della lettura e per il restante tempo ho gioito perché mi separavano dalla fine solo poche pagine. Non fraintendetemi, non è stata una tortura leggerlo per una carenza nello stile dell’autrice o per noia, quanto per il melodramma infinito che non vede una conclusione quando l’aveva a due passi fin dall’inizio. Colpa della sua protagonista, Amanda, fortemente convinta di non essere mai abbastanza o all’altezza, specialmente se si tratta di trasformare un’amicizia perfetta in una storia e rischiare tutto quanto. La capisco, è un atteggiamento – anzi, una convinzione – della quale non mi libererò mai nemmeno io, ma le ripetizioni assillanti di suoi comportamenti infantili e di discorsi imbarazzanti sono state, quasi sempre, insopportabili. Ma andiamo con ordine, che altrimenti dimentico qualcosa.
Raccontato dal punto di vista di Amanda, fin dal principio si sa quanto la storia della sua amicizia con Noah sia epica, destinata se vogliamo: nati a distanza di poche ore e cresciuti a poche centinaia di metri l’uno dall’altro, sono l’ombra reciproca, sempre assieme e addirittura hanno condiviso tutte le loro prime volte importanti – ed è forse la parte più bella di Perfect, quella che indugia sui dettagli del loro passato, da bambini fino all’adolescenza, di una tenerezza e spontaneità incantevoli. Finché, però, irrompono gli ormoni: si cresce e si inizia persino a guardare con occhi differenti chi si ha sempre avuto attorno. Nello specifico, se Noah mostra un chiaro interesse per lei, Amanda loCattura lascia intendere senza mai dirlo a voce alta, terrorizzata dal cambiamento e paralizzata dalla possibilità di perdere il suo migliore amico. Una reazione comprensibile, se non fosse che dal momento in cui Noah prova a farle capire per la prima volta che insieme sarebbero perfetti, Amanda, la sua Tweet, chiude ogni possibilità, pur macerando nella sofferenza quando si accorge che lui prova ad andare avanti, uscendo con altre ragazze. E se da una parte è ferma nella sua decisione perché essendo cresciuta nell’ombra della sorella perfetta e avendo visto fallire una sua relazione proprio per lo stesso motivo, dall’altro impedire di soffrire e cercare di sabotare le storie di Noah non è proprio semplice. Ed è qui che ho iniziato a volerla prendere a schiaffoni ripetuti a due a due finché non diventano dispari: trovo infantile, per quanto posso capire, la sua voglia di tenerlo legato a sé ma ben sapendo di non volere o potere esser quello che lui vuole, e quindi farlo star male solamente. Rimediando, al contempo, una quantità infinita di dolore pure per sé, evitabile se solo non permettesse alle sue insicurezze di prendere il sopravvento, se solo, visto che non ci riesce, cercasse davvero di crescere e lasciarlo andare. Il risultato è un personaggio piagnucolone, che sbatte i piedi e si accapiglia quando le cose non vanno come vuole e che vorrebbe poter decidere per tutti quanti senza curarsi dei loro sentimenti. Ed è Present perfectirritante. Specialmente perché Noah è un amore di ragazzo, quello che in effetti tutte vorrebbero avere di fianco, sempre pronto a consolarla e a ripeterle quanto vada bene per lui, difetti inclusi, così aperto e coraggioso nel dimostrare quello che prova da far invidia. Cosa che lo rende, assieme a Dalton (di cui non posso parlarvi per non spoilerare niente!), uno dei migliori personaggi del libro.
Si capisce, immagino, che qui la storia ruota tutta attorno all’amore mentre io ho bisogno di qualcosa di più, soprattutto quando ci sono protagonisti leggermente intollerabili. Quel qualcosa in più, a esser sinceri, c’è ma passa così alla svelta e quasi di sfuggita che non lascia alcuna traccia ma funge solo da agitatore delle acque e quasi non ci si accorge della sua importanza.
So che dalla recensione sembra una quasi completa tragedia, ma in realtà non è così. Certo, a me non ha entusiasmato per il continuo tira e molla e i piagnistei di Amanda ma cose positive ce ne sono, tipo la meravigliosa amicizia che la lega a Noah nonostante tutto quello che succede tra loro e lo stile dell’autrice, fresco e ironico. La catalogherei come una lettura leggera, di quelle da cui non attendersi più di quello che dà e senza troppe pretese se non quella di raccontare una storia d’amore, con tutto ciò che comporta.

«Sei sempre stata la mia ragazza e lo sarai sempre. Nessuno mi porterà via da te, Tweet. Sei il mio cuore e la mia anima e questo non cambierà mai, qualunque cosa tu dica.»

3/5
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Ciao lettore! Se hai letto il post, mi piacerebbe che lasciassi traccia del tuo passaggio facendomi sapere cosa ne pensi per scambiare due chiacchiere. Ti va?