Il racconto dell’ancella, Margaret Atwood

Mi piacerebbe credere che sto raccontando una storia. Ho bisogno di crederci. Devo crederci. Coloro che possono crederlo hanno migliori possibilità.
Se è una storia che sto raccontando, posso scegliere il finale. Ci sarà un finale, alla storia, e poi seguirà la vita vera. Posso continuare da dove ho smesso.
Non è una storia che sto raccontando.
È anche una storia che ripeto nella mia testa.
Non la scrivo perché non ho nulla con cui scrivere e lo scrivere è comunque proibito. Ma se è una storia, anche solo nella mia testa, dovrò pur raccontarla. Non racconti una storia a te stesso. C’è sempre qualcun altro.
Anche quando non c’è nessuno.

Il racconto dell’ancella, Margaret Atwood, Ponte alle Grazie
cartaceo e e-book
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